I conti di Castiglioni

«Non voglio arrendermi, ma sono realista. Sia se dovessimo salvarci, sia se dovessimo retrocedere in Legadue, sarà l'occasione giusta per fare piazza pulita e ripartire da zero». Claudio Maria Castiglioni, presidente della Cimberio Varese, fotografa la situazione della società che sta attraversando un momento estremamente negativo. Con soli 6 punti, Varese è all'ultimo posto del campionato di Serie A. «Purtroppo -scrive il presidente in una lunga lettera aperta- da 7 anni ci trasciniamo scelte condizionate dal passato. Sarà l'occasione per dare un taglio netto e ripartire. Basta guardare allo scudetto della stella o alla grande Ignis. Occorrerà ricostruire da zero un nuovo ciclo. Sono mortificato nei confronti dei quasi 3.500 abbonati che quest'anno ci hanno dato fiducia. Nei loro confronti mi sento in debito e spero di riconquistare il loro appoggio». La stagione negativa è cominciata con scelte errate in sede di mercato. «Sbagliare è umano. Riconosco i miei errori», scrive il presidente. «Sicuramente abbiamo sbagliato in estate. Dopo le prime difficoltà onestamente pensavo di perdere i playoff, ma non di crollare fino al fondo classifica in bilico per retrocedere». «Il budget estivo non è stato ridotto -prosegue-. Anzi, gli investimenti sono stati gli stessi degli scorsi anni. Non mi sembra che la squadra sia stata smantellata come qualcuno vuol far credere. Abbiamo confermato il nucleo di 5 giocatori che era stato protagonista della scorsa stagione chiusa brillantemente con i playoff». Secondo il numero 1 del club, «i giocatori attuali non sono così scarsi: la differenza è che lo scorso anno avevano più voglia di lottare e di sbattersi in campo. Quest'anno invece manca completamente il cuore. Ritengo che questi giocatori non siano dei brocchi, ma abbiano qualità e talento. Sono profondamente deluso dal loro atteggiamento. In più c'è qualcuno che dall'inizio della stagione sta facendo il difficile non accettando i nuovi acquisti. Quando servirebbe fare gruppo, ci mettiamo pure a fare i bambini. Tutti lavoriamo e sappiamo che non sempre i colleghi ci stanno simpatici, ma non per questo evitiamo di impegnarci. Questa regola dovrebbe valere anche per i giocatori». «C'è qualcuno del vecchio nucleo che adesso vorrebbe andare verso lidi migliori, proprio i giocatori a cui era stata affidata la squadra, ma non se ne parla se non alle condizioni della società qualora vi dovesse essere la possibilità», dice il presidente. «Troppo facile andarsene adesso e questi sono gli atteggiamenti che mi hanno fatto più male in questo periodo. Se le cose non cambieranno sarà negativo anche per i giocatori», aggiunge. La retrocessione è un rischio concreto ma «sia ben chiaro che io spero ancora nella salvezza e vorrei che tutti la pensassero come me e lottassero fino alla fine».La lettera è l'occasione per un bilancio di ampio respiro. «In questi 7 anni abbiamo speso parecchio per tenere in vita questa gloriosa società», dice Castiglioni. «Sia chiaro una volta per tutte che con le regole attuali non si guadagna nulla dallo sport professionistico, anzi si perdono parecchi soldi. Non ci riteniamo gli unici in grado di gestire e mantenere questa società». Il presidente è pronto anche a passare la mano. «Se c'è qualcuno che ritiene di avere le risorse e le capacità per mandare avanti la Pallacanestro Varese si faccia avanti. Noi sappiamo quanto costa questa squadra e quale tetto minimo di stipendi bisogna depositare per cui non la daremo al primo che passa», scrive. «Vogliamo gente seria che dia garanzie di continuità. Siamo inoltre aperti ad avere nuovi soci. Certo che è paradossale che nelle ultime stagioni, ad eccezione del prezioso contributo della Whirlpool sempre vicina alla squadra, i main sponsor siano venuti tutti da fuori Varese: dalla Metis che era di Milano ai Cimberio che sono di Novara. Un dato che deve far riflettere», osserva il presidente.

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